Genitori della Scuola Primaria "E. Travaini"

 

I genitori rappresentano una risorsa fondamentale per il successo formativo dei bambini:

la scuola si impegna a instaurare relazioni positive e costruttive

improntate alla collaborazione e al coinvolgimento delle famiglie

nella realizzazione di appositi progetti.

 (Tratto dal POF della nostra scuola)

 

Il territorio lungo il fiume Olona è ricco di vecchi mulini ad acqua alcuni ancora in buono stato e funzionanti. Nel 2008 i comuni di Legnano,Canegrate,Parabiago e Nerviano istituiscono il  PARCO DEI MULINI .

La mappa esposta all’eco-museo di Parabiago mostra i mulini tuttora presenti nelle campagne della nostra città :

  Rancilio o del Miglio

  Corvini (resti sull'Isolino di via Resegone)

  Moroni o Bert

  Gajo-Lampugnani

 

 

 "Città di Parabiago - mappa della Comunità" Ecomuseo Parabiago

 

Partendo quindi  da questa eredità, e in linea con quanto citato dal POF,

i genitori hanno realizzato un mulino funzionante

che verrà utilizzato dalle insegnanti per spiegare come una volta veniva prodotta la farina .

A partire dalla fine di settembre, un gruppo di genitori si è trovato nei locali della scuola e,

armati di colla colori, legno ,trapano e traforo,

hanno  realizzato un piccola opera di ingegneria idraulica e meccanica.

 

 

 

Il modellino riproduce fedelmente tutti gli ingranaggi di un vero mulino:

 

 

 

Ecco la  ruota di legno: l’acqua cadendo la fa girare.

 

 

Alla ruota è collegata ad un tronco (albero motore) che,girando,

trasmette il movimento ad un’altra ruota dentata

che  fa girare gli ingranaggi che azionano le macine di pietra chiamate palmenti.

 

 

 

Sopra le macine c’è un grande imbuto di legno chiamato tramoggia

 

 

 

La tramoggia lascia cadere i chicchi

tra le macine di pietra trasformandoli in farina

 

 

Da lì la farina scende attraverso un scivolo

in un cassone di legno e poi viene messa nei sacchi

 

 

 

 

Il video mostra il mulino in funzione….

 

 

 

 

Classi Quinte Scuola Primaria "E. Travaini"

 

L’attenta lettura di alcuni vecchi registri, “portati in superficie”

dalla nostra Preside dall’archivio  situato nei sotterranei della scuola,

risalenti agli anni scolastici che vanno dal 1928 al 1948,

ci hanno aperto le porte sul mondo di bambini ed insegnanti vissuti in quei periodi.

Abbiamo trovato notizie di carattere storico, ma soprattutto relative alla vita quotidiana di quelle persone:

   

 

 

Alla loro nutrizione, alle malattie contratte, al livello di povertà di alcuni,

alle iniziative messe in atto da insegnanti e istituzioni per aiutare i più deboli.

 

 

 

 

Tutto ciò ci ha incuriosito.

Da qui la decisione di raccogliere ulteriori notizie ponendo delle domande ai nostri nonni.

Per questo abbiamo preparato un questionario

da sottoporre alle persone anziane di nostra conoscenza vissute nei periodi sopracitati.

 

        

 

Abbiamo raccolto in questo modo una grande quantità di interessanti notizie, legate ai ricordi e alle emozioni di quei “vecchi-bambini”.

   L’età dei nonni è molto varia (dai 92 anni ai 60)

   Alcune domande hanno ottenuto risposte simili.

   - Il pane era un nutrimento importante

   - Il cibo non si sprecava

   - C’era più rispetto per il cibo

   Era più “facile “ vivere in campagna perché si trovava più cibo, essendoci coltivazioni e allevamenti

   Durante la guerra il cibo era razionato e veniva distribuito con una Tessera Annonaria

   Le scuole in cui funzionava il servizio di Refezione erano poche (nella nostra zona era presente negli Asili)

   A scuola veniva distribuito l’olio di fegato di merluzzo che sopperiva alla carenza di proteine e vitamine

   L’alimentazione era poco varia

   Si mangiavano soprattutto latte, pane, minestre con verdure o legumi, riso, pasta, patate

   Si consumavano poco carne e pesce

   Il pane era la base dell’alimentazione

   Nelle regioni del Nord era molto diffusa la polenta.

   C’era più solidarietà tra le persone.

 

 

Le parole dei nonni:  

“Sale, riso, zucchero, pasta, olio, vino, sapone si prendevano in drogheria, con una speciale tessera”

“Nel periodo della guerra c’era poco da mangiare e questo poco veniva consegnato con la tessera annonaria: tutto era razionato”

 

    

  La spesa in tempo di guerra (DIA Banca dati INDIRE)

 

“Nella mia scuola c’era il servizio di Refezione, io ne usufruivo e mangiavo : minestra, pasta asciutta, formaggini coonfezionati, marmellata o gelatina. C’erano delle cuoche che preparavano il cibo nella scuola”

“La Refezione si svolgeva nell’interrato della scuola ed era pagata dal Patronato”

“Il servizio di Refezione era presente all’asilo: le suore preparavano il primo, minestra o pasta, il secondo lo portavamo da casa (prosciutto, uovo sodo o formaggino Bebè)”

 

 

 Gli alunni della Scuola Elementare di  Pozzallo a mensa  (DIA Banca dati INDIRE)

 

Nel mio cortile abitava una famiglia molto povera, che non aveva nulla. Alla domenica, quando si tornava dalla messa, si toglievano i vestiti “buoni” indossati e si appendevano  sul terrazzo a prendere aria. Lo faceva anche quella povera mamma; io prendevo un pezzo di pane, un po’ di formaggio e una manciata di fagioli e li mettevo nelle tasche dei vestiti appesi a prendere aria sul terrazzo, per non metterli in imbarazzo dandoglieli personalmente.”

 

 

Bambini poveri (Dia Banca dati INDIRE)

 

 

Di regione in regione ... di pane in pane

Infine abbiamo ricercato le ricette del pane tipico di ogni regione, 

che abbiamo riportato sulla sagoma di una grande michetta.

 

 

 

 

 

 

Classi Terze Scuola Primaria "E. Travaini"

 

 

Lunedì 17 novembre 2014 …

 arrivo a Cremona

Visitiamo la cascina "Combonino Vecchio.

Oggi parliamo di pane e non solo …

 

 

 

Impariamo a conoscere e distinguere i semi

 

     

 

 

 

Ed ora a noi … diamoci da fare!!!

Cosa ci serve ???

Ecco gli ingredienti:

 

 

 

farina – acqua – lievito - … ed un pizzico di sale

 

 

 

Ma cosa succede al nostro lievito ?

 

 

 

Finalmente le mani in pasta!

 

 

 

… quando sarà pronta, dovremo attendere …

 

 

 

 

... qualcosa succederà !!!

 

 

 

Il pane ora è lievitato, cotto, sfornato, … pronto per essere mangiato!

 

 

 Ritorniamo a scuola ...

un viaggio verso le origini del pane.

Abbiamo appreso che il primo passo verso la panificazione

fu compiuto migliaia di anni fa,

quando l'uomo preistorico produceva i primi pani senza lievito.

 Le nostre scoperte sono state formalizzate

realizzando una grande pagnotta di compensato,

che illustra le fasi della produzione del pane in epoca preistorica.

 

 

 

 

Classi Quarte Scuola Primaria "E. Travaini"

 

 

 

 

Importantissime fonti storiche ci dimostrano che un tempo,

lungo il corso del fiume Olona, si trovavano diversi mulini.

 

  Il mulino Montoli a San Vittore Olona.

 

L’ economia era prettamente agricola, nei campi si coltivava il frumento.

 

 

 

  Campi tiracua  - di Dm.insubre.82

 

Il ciclo produttivo del frumento iniziava con la semina in autunno;

dopo una ventina di giorni si assiste alla comparsa dei primi germogli.

Durante l'invero e nel corso della primavera, la pianta continua a crescere.

 

Finalmente, in estate, il grano ha completato il suo ciclo e a luglio

le spighe, ricche di chicchi sono pronte per la mietitura.

 

  

 

Sfruttando l'energia dell'acqua, 

il grano prodotto nei campi veniva macinato.

 

Modello di mulino ad acqua realizzato dai genitori della Scuola Primaria "E. Travaini"

 

Il territorio del Comune di Parabiago è caratterizzato dalla presenza di mulini,

nati per macinare i cereali.

 

 

Mulino Gajo Lampugnani - di Marco Debernardi
 

 

I vecchi mulini sono  ora diventati edifici rurali,

memorie storiche in parte ristrutturate ed in parte in stato di abbandono.

 

 Mulino Corvini  - di  Raul2

 

La macinazione a pietra, detta anche a palmenti,

è il metodo più antico e consente la trasformazione del grano in farina,

senza privarla però della crusca e del germe,

quindi di buona parte delle vitamine,  delle proteine e di alcuni carboidrati.

 

 

 

Particolare del mulino ad acqua realizzato dai genitori della Scuola Primaria "E. Travaini"

 

 

 

Tale procedimento fa sì che la farina sia più nutriente,

più digeribile e più profumata, ma si tratta di una tecnica più complicata,

perché richiede una abilità molitoria e di manutenzione delle pietre.

 

  Erga d'escanda - di Astur1

 

La farina veniva poi mescolata con acqua del pozzo, lievito madre, olio e sale per preparare il pane.

Ecco cosa ci hanno raccontato i nostri nonni:

 

 

Infine abbiamo raccolto proverbi di ieri sul pane.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Classi Seconde Scuola Primaria "E. Travaini"

 

Così si  intitola  il percorso didattico intrapreso in questi mesi dalle classi seconde della Scuola Primaria "E. Travaini".

Grazie all’aiuto di diverse persone, a cui è stato chiesto di raccontare come viene fatto il pane nei loro Paesi, i bambini hanno imparato che alla base di questo alimento ci sono acqua e farina e fuoco.

La tipicità, poi, dei singoli pani, è data dai possibili ingredienti reperibili.

 Ad esempio: in Etiopia, il pane, detto ENJERA, viene fatto con il TEFF (cereale simile al miglio) e che sostituisce il lievito o in Germania e in altri paesi del nord Europa, molti tipi di pane, sono cosparsi di semi … o ancora che in alcune zone dell’India il pane viene fatto lievitare usando lo yogurt

Questo viaggio nel mondo del pane, ha permesso, anche di scoprire che, pur essendo uno degli alimenti più diffusi nel mondo, in alcune zone il suo consumo è limitato a causa della difficoltà di reperire gli ingredienti o che, in alcuni Stati, ex colonie europee, il pane è stato introdotto dai colonizzatori. Non c’è da stupirsi, quindi, se in Guinea Bissau, si mangia la baguette …

  

 

 Immagini della panificazione in Guinea. Per gentile concessione della  fam.Sciocco

 

Il  nostro primo approccio  alla conoscenza di questo alimento 

ha portato alla realizzazione di questi  lavori.

PER FARE IL PANE….

Ogni singolo “spicchio” della michetta rappresenta quello che i bambini hanno scoperto

in questo viaggio virtuale sul pane e sui pani del mondo.

 

 

 

 

Lo sfondo della sagoma, ricoperto  con pezzi di carta geografica,

è un rimando al tema: il pane nel mondo,

alimento consumato quotidianamente dalla maggior parte dei popoli.

 

 

 

Le forme di pane, incollate qua e là,

ricordano alcune tipologie di pane di cui i bambini hanno sentito parlare.

 

 

 

Per fare il pane  ci vuole l’acqua:

grazie a lei il glutine si attiva dando all’impasto la compattezza e l’elasticità.

Per  fare il pane ci vuole il lievito per farlo “gonfiare”.

Per fare il pane ci vuole il sale per insaporire l’impasto.

 

 

 

Per  fare il pane ci vuole la farina….

 

 

 

Per fare il pane ci vogliono le mani: 

i loro movimenti  aiutano ad amalgamare tra loro gli ingredienti

e a favorire la lievitazione.

 

 

 

Per fare il pane ci vuole tempo:

il tempo dell’impasto, della prima lievitazione

e ancora della lavorazione e di un’altra lievitazione.

Il tempo della cottura: diversa per ogni pezzatura e tipo di pane.

Il tempo per impastare la “biga” e “nutrire” il lievito madre.

 

 

 

Per fare il pane ci vuole il fuoco…

 

 

 

DAL GRANO AL PANE

Durante il riordino della biblioteca scolastica è stato trovato un “vecchio” testo

riportante una sequenza di immagini del percorso dal  grano al pane.

Gli alunni, mediante la lettura delle immagini, hanno ricreato la storia correlandola di didascalie.

 

 

 

 

DAL SEME AL GRANO

L’argomento  pane si presta per una trattazione anche dal punto di vista scientifico e dopo l’osservazione delle immagini che rappresentavano la semina del grano, si sono trasformati loro stessi in piccoli contadini.

 L’esperienza della semina del grano  è stata organizzata a classi aperte. Gli alunni hanno osservato in libertà gli strumenti che avrebbero utilizzato: hanno scoperto il terrario, toccato l’argilla e i semi, li hanno annusati e qualcuno ha cercato di schiacciarli. Poi hanno riferito le loro percezioni sensoriali.

Dopo questo primo momento di scoperta attraverso i sensi si è passati all’esperienza vera e propria.

I piccoli contadini in erba hanno preparato il terrario sistemando lo strato d’argilla, in seguito lo strato di terriccio sul quale hanno fatto scivolare i semi di frumento che successivamente hanno ricoperto con un velo  di terra. Infine hanno bagnato il loro “piccolo campo”.

Nelle settimane successive sono state fatte osservazioni scritte e disegni per documentare la crescita del grano.

Questo il cartellone che racconta in sintesi tale esperienza.

 

 

 

NON E’ SOLO PANE

 Dall’osservazione fatta da un bambino,che in una baguette ci ha “visto”un coccodrillo,

è nato questo lavoro di fantasia :

 

 

 

  Guarda gli altri lavori dei bambini

 

 

PANE  E  FILASTROCCHE 

 Sul pane si sono scritte filastrocche,proverbi, fiabe. Un piccolo libro, non solo raccoglierà tutti questi scritti, ma anche le testimonianze delle persone che hanno contribuito a far conoscere i vari tipi di pani del mondo, le osservazioni fatte durante la semina, foto e disegni.

 In questo video i bambini recitano due filastrocche contenute nel libretto